Humane Society International in Ucraina

I conflitti civili o tra Paesi ostili cambiano radicalmente la vita degli abitanti, animali domestici inclusi. Lo stiamo osservando ultimamente con il conflitto russo-ucraino, in cui migliaia di animali domestici vengono dimenticati tra le macerie delle città bombardate.

Diverse associazioni si sono mosse per cambiare questa situazione, e una di queste è la Humane Society International (HSI). La HSI ha uffici in tutto il mondo, ed è impegnata in numerosissime opere atte a proteggere gli animali, sia domestici che selvatici o i loro derivati.

Abbiamo contattato l’ufficio stampa di questa associazione per conoscere più approfonditamente le loro attività, e come le vivono ogni giorno.

A truck loaded with 23 tonnes of emergency pet food and supplies for the dogs and cats caught up in the war in Ukraine left Trieste, Italy headed for Lviv, Ukraine. The aid supplied by Humane Society International included pet food, carriers, collars and leashes, kennels, and a wide range of veterinary supplies and will be received in Lviv by Kyiv-based animal welfare organization Uanimals. The transport from Trieste to Lviv was organized by HSI’s team in Italy in coordination with Alfa Spedizioni Srl, a company that carries out customs operations in international shipping, which offered its brokerage services free of charge. In the pictures: Martina Pluda, Rosaclelia Ganzerli, Eva-Maria Heinen of HSI in Italy, Nadiia Kuchynska of Alfa Spedizioni, Christian Fogar of MaxiZoo, and truck driver Sergiy Zaharchenko.

Intervista a Martina Pluda, direttrice per l’Italia di Humane International Society

Cos’è la Humane Society International e qual è la sua missione?
Humane Society International, che promuove il benessere degli animali in più di 50 Paesi, lavora in tutto il mondo promuovere il rapporto uomo-animale, salvare e proteggere cani e gatti, migliorare il benessere degli animali da allevamento, salvaguardare la fauna selvatica, promuovere una ricerca senza animali, intervenire in caso di disastri naturali e combattere la crudeltà nei confronti degli animali in tutte le sue forme.

Quali sono state le conseguenze della guerra sui parchi zoologici?
Migliaia di animali selvatici ed esotici sono detenuti in Ucraina tra zoo, riserve e santuari, proprietà private e dall’industria dell’intrattenimento. La maggior parte degli animali negli zoo e nei santuari viene ancora accudita dal personale, anche se, analogamente alle strutture per animali da compagnia, molti si trovano ad affrontare le stesse difficoltà legate a casi di violenza e alla difficoltà di accedere alle forniture necessarie.

La tipologia di questi animali e il loro numero, rende la loro evacuazione logisticamente difficile e spesso impossibile. Inoltre, ci sono centinaia di
animali esotici tenuti come pet, intrappolati in appartamenti e altre abitazioni in tutta l’Ucraina, il cui destino rimane sconosciuto.

È estremamente difficile soddisfare le complesse esigenze di questi animali anche in tempo di pace, ma la loro sicurezza e il loro benessere sono particolarmente precari ora che sono intrappolati in una zona di guerra e questo è motivo di grave preoccupazione. Non abbiamo dubbi sul fatto che le persone che cercano di prendersi cura di lorosiano in grande difficoltà, e stiamo stanziando fondi d’emergenza a UAnimals, la più grande
organizzazione per la protezione degli animali in Ucraina e il nostro miglior osservatorio sul campo.


UAnimals distribuisce aiuti a rifugi per animali, strutture municipali, zoo e santuari per la fauna
selvatica, così come a privati che stanno raccogliendo un gran numero di animali che trovano in
giro per le strade. Sono nella posizione migliore per aiutare direttamente questi animali e quindi
stiamo sostenendo questi sforzi.

Quali sono state le azioni compiute dalla vostra associazione dopo lo scoppio della guerra in
Ucraina?

Sono migliaia gli animali che hanno beneficiato in maniera diretta e indiretta del piano di interventi di risposta alla guerra in Ucraina messo in piedi da Humane Society International, sia sul territorio ucraino sia nel resto d’Europa.
Oltre agli aiuti concreti, come cibo, cucce e trasportini, forniti ai rifugiati e ai loro animali arrivati in Romania, Polonia, Germania e Italia, HSI ha istituito il programma Vets for Ukrainian Pets, che consente l’accesso gratuito alle cure veterinarie in 38 paesi – compresa l’Italia.

Sono più di 1200 gli animali domestici coinvolti; le richieste arrivano continuamente e il programma è stato prorogato, per ora, fino alla fine del mese di agosto. L’emergenza, infatti, non si ferma. Il budget inizialmente stanziato da HSI per questa operazione, pari a 250mila euro, sarà prevedibilmente superato. Humane Society International rimborsa i costi delle prestazioni fornite dai veterinari partecipanti fino a 250 euro ad animale, per cani, gatti, cavalli o altri animali da compagnia per cure essenziali e trattamenti farmacologici, per la profilassi antirabbica e altre vaccinazioni, nonché per l’applicazione del microchip e per le visite mediche necessarie per permettere un passaggio sicuro attraverso l’UE.


È stato stipulato anche un accordo senza precedenti tra la Croce Rossa rumena e HSI per portare in Ucraina alimenti per animali domestici e forniture veterinarie, per fronteggiare l’inasprimento della situazione in cui versano gli animali. Anche dall’Italia, grazie alla raccolta fondi dedicata, è stato possibile inviare direttamente sul campo, in Ucraina, un tir con 23 tonnellate di aiuti destinati agli animali: un carico del valore di oltre 100mila euro è arrivato a Leopoli, dove è stato smistato nelle strutture bisognose dall’associazione ucraina UAnimals con cui HSI collabora.


Inoltre, per contrastare il grande problema di animali domestici abbandonati durante la fuga, perché alcuni operatori di trasporti rifiutano il loro trasporto, l’organizzazione ha lanciato un appello alle compagnie aeree e di autobus in tutta Europa a consentire il passaggio di animali domestici per i rifugiati ucraini.

Raccontaci una storia che ti è particolarmente rimasta impressa.
Ogni rifugiato, ogni animale, è una storia unica di forza e coraggio. Fuggire per arrivare ad una meta sicura comporta spesso viaggi lunghissimi che causano enorme stress a persone e animali. Così è stato per Alina e la sua cagnolina di nove anni Busia, che dopo quindici giorni in fuga da Kharkiv, passando per Leopoli, Cracovia e Vienna fino in Italia, rimaneva rintanata sotto le coperte del loro letto, al centro di accoglienza di Trieste dove si sono attualmente (vedi foto in cartella zip allegata, crediti: Giovanni Tesei per HSI).

Quando le ho portato le forniture per il cane, Alina mi ha raccontato che, assieme a Busia, ha lasciato l’Ucraina il primo giorno dell’invasione russa, suo marito le ha accompagnate alla frontiera. Non aveva un trasportino e ha portato la cagnolina in braccio, a piedi, per un chilometro e mezzo. L’unica soluzione per affrontare il viaggio in treno e autobus è stata di mettere Busia in una borsa della spesa e lei ci è stata – buona, buona – anche per diverse interminabili ore, senza lamentarsi.

Aveva capito che non era uno dei soliti viaggi che adorava fare con Alina, come quella volta che si è intrufolata in macchina di nascosto. Oltre al racconto in sé, ciò che mi ha colpito è stato un episodio che è avvenuto nel mentre. Ad Alina è suonato il telefono ma non era la solita suoneria, bensì il suono di una sirena. Ha alzato lo sguardo e si è scusata per l’interruzione: era partito l’allarme antiaereo a casa.

Come possono aiutarvi le persone che ci seguono?
Per contribuire ai progetti salvavita di HSI basta un clic: https://www.hsi.org/crisiucraina. Per conoscere da vicino le
attività di HSI è attivo anche un numero verde allo 800 142 495.  

Chi è Martina Pluda

Martina Pluda è Direttrice per l’Italia di HSI/Europe. Da anni si batte, nell’ambito delle ONG internazionali, per la protezione di tutti gli animali, con campagne di sensibilizzazione sociale, pressione politica e di intervento sulle pratiche aziendali. È dottoressa in economia e giurisprudenza, con una specializzazione in diritto animale.


*Foto in allegato, crediti: Giovanni Tesei per Human Society International

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